In tempi di crisi ci sono sedicenti startupper che sfruttano manovalanza del web, promettendo compensi miseri, e poi non pagandoli nemmeno.
Fare azioni legali per pochi spiccioli non conviene, ma farlo sapere in rete sì.

Qualche tempo fa avevamo scoperto che i collaboratori esterni del Corriere della Sera venivano pagati 15 euro lordi ad articolo lo aveva rivelato Barbara D’Amico licenziandosi da collaboratrice (licenziarsi è una parola grossa, aveva smesso di collaborare).
Oggi vi posso garantire che se da un lato i quotidiani storici come il Corriere sono scesi molto verso il basso, e non solo per i compensi, ma soprattutto per la qualità dei contenuti, parallelamente sono sorti molti cosiddetti ‘quotidiani online‘ che pagano i loro collaboratori… tenetevi forte: 3 euro lordi a post.
E vi dico subito che non si chiamano articoli, ma anche se sono ‘solo’ post da 500 parole, vi garantisco che bisogna impaginarli e scriverli in chiave SEO oltre che compilare i campi seo (meta description, headers, link interni…). Diciamo che per ‘guadagnare’ 3 euro lordi se sei un content creator serio ci impieghi 2 ore.
3 euro lordi sono una non conoscenza né del mondo del web, né del mondo dell’editoria... credetemi.
Eppure conosco una Start up a Milano, che accalappia collaboratori (content creators) sui siti di ricerca di lavoro, attirandoli con promesse di lavoro continuo e abbondante e… LAUTI guadagni (3 euro lordi a pezzo) che poi comunque non vengono nemmeno pagati.
Il geniale inventore di questa piattaforma non ha idea di cosa significhi scrivere, creare contenuti, e SEO. Non sto parlando di articoli per link building, questi sono veri e propri articoli firmati (così se scrivi cazzate ne sei responsabile, senza essere né giornalista né tantomeno un professionista), per i quali devi documentarti e tu sì devi sapere del web, di scrittura, di search engine optimization.
La società ha cambiato già 2 volte ragione sociale e dialoga con i suoi collaboratori esterni solo tramite una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale.… balle!, La piattaforma viene caricata di titoli studiati in base alle keywords in voga su google e i collaboratori a mo’ di criceti la mattina si svegliano, scelgono un po’ di post da sfornare in giornata a più non posso per guadagnare forse 90 euro lordi al mese. Che puntualmente non vengono loro pagati.
Altro giro, altro collaboratore: il collaboratore si incazza, non fa azioni legali per cifre così modeste misere e loro hanno la fila di aspiranti SEO copywriter criceti che sfornano post per mandare avanti le loro testate di notizie fresche tutti i giorni.

Non ci credete? Sfogliate le ricerche di SEO copywriter e content creators in giro per il web e troverete tutti i mesi la famigerata ricerca di collaboratori di cui sto parlando. Vi sembrerà allettante, farete conti tipo: se scrivo 50 post al giorno…. ecco, scappate a gambe levate prima di fare qualsiasi calcolo del genere.
Non riuscirete nemmeno a pagare la connessione a internet.