
Alla fine l’ho letto tutto d’un fiato. Ne è valsa la pena? Eccome! Sono grata a La Nave di Teseo per aver pubblicato A proposito di niente, nonostante la casa editrice americana si sia rifiutata all’ultimo di commercializzarlo, in una pantomima ridicola, più adatta a certi ambienti bigotti che abbiamo conosciuto nel mondo dello spettacolo ultimamente, che a un editore.
Woody Allen negli ultimi anni è stato semplicemente cancellato, bannato da giornalisti e da attori che hanno spesso rinnegato i ruoli nei suoi film (vedi ultimo Timothée Chalamet protagonista di Un giorno di pioggia a New York), e da parte di Amazon che ha rescisso il contratto con il regista per una serie di film da trasmettere su Amazon Prime.
E grazie a questa autobiografia ha potuto dire la sua.
Mi sono immersa nel mondo di Woody Allen che con generosità ha raccontato la sua vita, passo dopo passo: sembra di scorrere uno dietro l’altro tutti i suoi film raccontanti dalle sue parole divertenti e ironiche.
Sembra di camminare insieme a lui per le strade di Manhattan negli anni sessanta e settanta, mentre mi racconta la produzione dei film che ho più amato, Manhattan, Hannah e le sue sorelle, Annie Hall… quelli grazie ai quali la prima volta che sono andata a New York mi sono sentita a casa. Ho scoperto che alcuni dei film più divertenti, sono stati un flop al cinema: Irrational Man, uno degli ultimi, costruito in maniera intelligentissima, non è stato apprezzato, forse solo un po’ in Europa, come sempre, ma pochissimo negli States.
Per non parlare di Un giorno di pioggia a New York che a casa sua non è proprio uscito, per l’oscurantismo di cui dicevamo.
Comunque la sua versione su tutta la questione Mia Farrow, che si trascina da 30 anni, è riuscito ad esprimerla in maniera logica e senza nemmeno troppo rancore. Forte del fatto di essere stato assolto da molti anni.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.