
Mai come in questi giorni gli influencer sono produttivi. Ormai conosciamo le loro case nei minimi dettagli, purtroppo, anche i bagni e le camere da letto.
Non che prima non ci avessero risparmiato i particolari più insulsi, ma la possibilità di uscire li faceva spaziare su panorami urbani e tramonti tropicali.
In questi giorni, costretti tra le quattro mura, ci illustrano armadi con abiti di quando erano adolescenti, routine di pulizia quotidiana, la più normale banalità. E, udite udite!, abbiamo scoperto sempre grazie agli influencer che si può lavorare da casa, ma non in pigiama, meglio truccarsi bene e mettersi i tacchi! (non so se l’invito sia rivolto anche ai followers di sesso maschile).
Dopo le banalità viste e sentite sui social negli ultimi giorni, da oggi li silenzierò più che posso e mi immergerò nella lettura di ‘Breve storia della vita privata’, di Bill Bryson, che in questo romanzo del 2010 ci porta nell’esplorazione della sua dimora inglese, un’ex canonica vittoriana situata in uno sperduto villaggio del Norfolk.
Decisamente più interessante della double cleansing o del tutorial sulla ceretta di qualche beauty influencer intervallato da #iorestoacasa… lo abbiamo capito, anche noi, tranquilli, ma non lo ripetiamo come dei pappagalli a chiunque incrociamo virtualmente.
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