Mi ricordo un mese fa quanto mi sono scandalizzata nel leggere che in Inghilterra, quando preparavano la popolazione a perdere i propri cari, era uscita la notizia che nelle cure intensive si sarebbe data la precedenza ai pazienti più giovani. Anzi, da una certa età in poi, non ricordo il limite, non sarebbero stati ospedalizzati.
Scandalo!
‘Noi in Italia non lasciamo indietro nessuno.’
Un mese e diecimila morti dopo, noi italiani brava gente veniamo a scoprire come decine, anzi centinaia, di persone anziane sono spirate nelle Rsa di Milano e della Lombardia senza che nessuno alzasse la cornetta e chiamasse il 118, senza che nessuno desse un po’ di ossigeno o una sedazione, senza nemmeno la vicinanza dei figli che fuori non potevano sapere né vedere.
Nel mentre accadeva tutto questo, a colpi di comunicati stampa e cerimonie, si inauguravano in Fiera centinaia di nuovi letti di terapia intensiva.
Una sola domanda: gli anziani nelle case di riposo sono dei cittadini con gli stessi diritti degli altri, o il fatto di risiedere al Pio Albergo Trivulzio toglie loro immediatamente una serie di diritti, tra cui quello all’accesso alle cure?
Solo per saperlo, così non mi scandalizzo più quando scrivono i bravi giornalisti italiani, i virologi e i politici di quanto cinismo ci sia in Inghilterra o in Svezia. E concentro tutto il mio biasimo sull’Italia, dove se sei debole e senza forza di protestare, muori da solo, in un letto, contagiato da un virus che qualcuno ti ha portato, non potendo tu uscire dalla casa di riposo con le tue gambe per andare a prendertelo.
Loro sono rimasti a casa, come avete ordinato, forse era meglio non fossero stati così obbedienti.