la resa dei conti si avvicina, dopo averci rinchiusi 3 mesi, perché alla fine dall’8 marzo al 3 giugno saranno passati tre lunghi, inutili mesi, iniziano le voci di chi finora è stato zittito a suon di Burioni e compagnia bella.
Si inizia a contestare il sistema della chiusura totale, a farsi domande sulla sua vera utilità, e a incazzarsi per le tragiche conseguenze che questa clausura ha e avrà sulla vita psichica ed economica di tutti noi.
Qui in Svizzera, dove per fortuna se esprimi la tua opinione non vieni aggredito e infangato come in Italia, si inizia a discutere sulla vera utilità del lockdown.
Il confinamento è uno strumento brutale, medievale, a cui far capo in ultimo ricorso quando si è disarmati.
Didier Sornette, professore al Politecnico di Zurigo
Anche in Italia qualcuno ha espresso opinioni diverse dal mainstream, ma è stato subito bullizzato dai virologi starlette, e così per informarmi cerco informazioni non di regime, a volte le trovo per fortuna.
Perché ascoltare Burioni da Fazio che ci dice che non è finita, che avremo sicuramente una ricaduta e di comprare il suo libro, anche no. O sentire chi accusa gli italiani di essere loro la causa dell’epidemia infinita, è un insulto a tutti i morti di covid.
L’importante è riuscire a usare la propria testa e non scannarsi come cani in branco appena ci gettano qualche notizia per tenerci caldi. Ieri su twitter, altro strumento che serve a sobillare il popolino, girava un video che mostrava qui a Lugano gente che prendeva l’aperitivo.
Leggete i commenti, e capirete come il governo a suon di conferenze stampa allarmanti e macabre e Burioni sguinzagliati ci abbia plagiati…
E poi un altro video, perché ovviamente c’era chi insinuava non fosse vero.
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