• Skip to main content
  • Skip to primary sidebar

Content is Queen

seo copywriting

  • Bio
  • web
  • copywriting

costanza

Quello che resta della quarantena

6 Maggio 2020 by costanza Leave a Comment

La scoperta della quarantena: la pasta madre

Della app abbiamo capito che ne perderemo le tracce, per fortuna. Per evidente incapacità del governo a farne qualcosa di accettabile ai cittadini (non sudditi).

Di Milano invece la delusione è grande: sempre più persone, conoscenti e amici mi riferiscono di quanto sia stata inesistente la medicina territoriale: persone ammalate a casa, rifiuto di fare il tampone da parte dei medici di base, conseguente contagio di familiari conviventi… Non venite per favore a fare ipotesi complottiste sul perché in lombardia si sia diffusa così tanto. Bastava monitorare le persone ammalate costrette a casa, contagiose e soprattutto sofferenti e non curate. Ricordo che sono persone che hanno diritto al servizio sanitario nazionale e non sono state curate, se non al telefono. E quando alcune sono state costrette al ricovero, le loro condizioni erano molto gravi. Che una presenza così alta nelle terapie intensive lombarde (e negli obitori) poteva essere evitata da delle semplici visite e terapie a casa?

Per il resto attendo con ansia la riapertura dei confini nazionali e regionali, notando come ormai dell’entusiasmo social non sia rimasta traccia: chi voleva approfittare della quarantena per aumentare followers lo ha fatto, chi voleva spiegarmi come fare il lievito madre o qualsiasi altra ricetta lo ha, purtroppo, fatto. Per il resto la depressione più totale: gli investimenti pubblicitari sono congelati, gli influencer pensano a cambiare lavoro, viste le prospettive future, e chi ha e-commerce spinge spinge all’infinito i suoi prodotti.

Legittimo, ma lo sapete bene anche voi, i vostri followers non sono tutti dipendenti con stipendio assicurato, anzi, magari sono dipendenti licenziati.

Filed Under: content is queen

Social shaming

27 Aprile 2020 by costanza Leave a Comment

Interno giorno

Due amiche prendono un aperitivo su House Party, in sottofondo musica pop, alle spalle della prima amica una libreria con libri ordinati in gradazione cromatica e dall’altra una bellissima carta da parati color ottanio e fenicotteri rosa corallo. Le due amiche sono truccate, pettinate e con la ring light accesa per la diretta social.

#

-Sai che la mia vicina di casa non vuole scaricare la App? Dice che non vuole prendere lo smartphone, pensa, usa ancora uno scassatissimo nokia. Ma come fa?
– Un’altra di quelle. E intanto noi chiusi in casa…
– Ma cosa le costa? Se tutti scaricassimo sta app non dovremmo più stare rinchiusi.
– Mio padre dice che alla sua età non si farà controllare da nessuno. E piuttosto starà rinchiuso. Tanto ha 72 anni e non sa che non lo faranno più uscire comunque.
– Appunto, sono proprio quelli lì che predicano e convincono la gente che ci vogliono controllare. Ma controllare cosa? Io non ho nessun problema, non ho niente da nascondere…
– Idem, che mi guardino pure nel telefono e se anche sanno come mi sposto, chissene, ma almeno so che lo faccio per il bene della comunità. Se ‘sti baby boomers fossero un po’ meno individualisti… bella la società che ci hanno lasciato. Io comunque non vedo l’ora sia disponibile che il download lo faccio subito. Così mi studio bene come funziona.
– Aspetta, aspetta un attimo. Torno subito!

Un minuto dopo la chat riprende…

– Scusa, sono corsa sul balcone perché sentivo delle voci in strada. Pensa, erano due tizi col cane fermi a chiacchierare, e ridevano. Allora gli ho urlato di tornarsene a casa se no chiamo i vigili e gli ho chiesto quante volte avevano già portato giù il cane oggi… i furbi in questo paese ci sono sempre. E noi paghiamo per loro.
– No, guarda, lasciamo perdere. Oggi ho beccato la vicina, un’ottantina d’anni, che usciva di nascosto. Ho aperto la porta di scatto e l’ho beccata sulle scale, non aveva preso l’ascensore per non farsi beccare, la stronza. Sai cosa ha avuto il coraggio di dirmi? Che doveva scendere a prendere la posta, sì, certo, vestita di tutto punto come se volesse fare una passeggiata. Ma che si facesse anche lei zoom o houseparty per vedere le amiche così non rompe e non contagia in giro. Che poi se si ammala ci intasa le terapie intensive…
– Ops, sono già le 7, mi aspetta il trainer su zoom. Scappo. Ci si vede domani alle 5? Spritz o gin tonic?
– Spritz, dai. Baci!
– Baci!

Filed Under: web

Immunizziamoci tutti!

20 Aprile 2020 by costanza Leave a Comment

Oggi è una di quelle giornate che non vorrei essermi svegliata.

Oltre al tempo da film apocalittico, ci si mettono anche i quotidiani, e l’umore rimane lì dove si è nascosto negli ultimi mesi, sotto i tacchi.

I titoli stamattina spaziano nelle varie proposte, suppongo fatte dalla task force ma non è dato saperlo, per poter uscire di casa ‘sicuri’: app non obbligatoria, ma se non la scarichi avrai movimenti limitati. Mi immagino subito io che mi rifiuto di scaricarla e all’entrata di un ristorante:

‘Prego, signora, si accomodi fuori, qui non può entrare.’

O mi immagino prenotare un albergo su booking e senza app ti compare la scritta: ‘Mi spiace, non abbiamo camere libere per le date da lei scelte’, o sul sito trenitalia: ‘Inserisca il codice della sua app, prego’.

Per non parlare della proposta di ‘agevolare’ le persone anziane che magari non hanno o non vogliono uno smartphone. Nessun problema, tranquilli, un braccialetto elettronico sostituirà degnamente la app, senza alcun disturbo per l’anziano (ormai una categoria a sé e non più un cittadino con pari diritti) che con un semplice braccialetto tracciante potrà muoversi da casa al supermercato e viceversa, più libertà per ora no, per il suo bene.

Perché, mi verrebbe da suggerire, non proponiamo un collarino elettronico, con tanto di leggera scossettina per ricordare all’anziano che sta superando i limiti territoriali?

Ma voi giornalisti dove siete? Che mestiere state facendo? Sapete solo ripetere come dei pappagalli cabina di regia dieci volte in ogni articolo/servizio? Non vi state facendo qualche domanda e soprattutto non la fate a chi sta togliendo giorno dopo giorno pezzo per pezzo la nostra libertà?

Quando tutta la paura sarà passata, perché passerà tranquilli, scenderemo in piazza come abbiamo fatto per difendere la Terra anche per riprenderci la democrazia ‘sospesa’ da mesi in nome della nostra salute?

Filed Under: content is queen

domande senza risposta

16 Aprile 2020 by costanza Leave a Comment

E’ più frustrante stare chiusi in casa senza prospettive di poter desiderare alcunché, o sapere che le mille domande che mi faccio non avranno mai risposta?

Intanto io non smetto di farmi domande, cosciente che nessuno le ascolterà, e che tantomeno qualcuno darà loro risposta. Ma io le faccio comunque, ai politici e amministratori, che purtroppo sono quelli che, adesso, hanno in mano le nostre vite:

  • Perché continuano ad esserci migliaia di contagi dopo che da più di un mese siamo rinchiusi in casa senza uscire se non per fare la spesa a debita distanza? Mi vorrete davvero far credere, come dice Gallera, che è colpa di chi scende nel giardino condominiale a socializzare a debita distanza? O colpa di chi va a fare jogging per non impazzire?
  • Perché non posso fare il quick test per sapere se ho gli anticorpi del covid? Cosa c’è di sbagliato al punto che i carabinieri fanno irruzioni nei laboratori privati che forniscono questo servizio? Davvero, non mi basta dirmi che hanno ‘solo’ il 95% di affidabilità, perché non è una giustificazione, ma un insulto alla mia intelligenza. E nemmeno dirmi che si deve fare un test unico per avere uniformità di responso, sceglietene uno e date indicazioni. Ma spiegatemi perché avete così paura che sindaci e cittadini e imprenditori si organizzino da soli per capire l’entità della pandemia.
  • E parliamo di diritto alla cura: qualcuno mi vuole spiegare un buona volta perché le persone anziane ricoverate nelle Rsa non vengono curate come ogni cittadino che si rispetti ma semplicemente lasciate morire senza assistenza adeguata? Non mi bastano le inchieste che state aprendo, io voglio una risposta alla mia domanda: in Italia dopo una certa età si ha ugualmente diritto alla cura? O succede come in Olanda e Inghilterra? Ditemelo, che è meglio sapere invece che illudersi di vivere in un paese civile, disorganizzato, ma civile.
  • Se volete che la gente continui a stare in casa buona buona potete per favore dare dei dati veri sui contagi e non numeri a cazzo per confondere le idee? O forse non li sapete nemmeno voi, il che sarebbe ancora più grave.
  • E last but not least: che fine ha fatto Bertolaso?

Filed Under: content is queen

Non ho un piano

13 Aprile 2020 by costanza Leave a Comment

Tra le poche cose che salvo di questa quarantena c’è l’aver riscoperto twitter, in cui riesco a trovare pensieri e parole pensate e ponderate. Non mi accade spesso ultimamente.

Sempre grata a questa quarantena (e poi finisco qui perché non ho altro per cui ringraziarla) per aver invogliato una delle mie autrici preferite a usare il suo account twitter di nuovo. Dopo anni in cui si negava ovunque, JK Rowling ultimamente dalla sua quarantena si fa sentire spesso.

E tra mille iniziative di cui si fa promotrice per aiutare chiunque, scrive anche per aiutare la mia psiche. Grazie Joanne. In un tweet di qualche giorno fa ha scritto invitando i motivatori sguinzagliati sui social che ci sollecitano a fare/produrre/creare sfruttando la quarantena, a smetterla. Perché la gente in questo periodo difficile ha già molto da affrontare che mettersi a produrre/imparare/progettare. E soprattutto ha invitato i suddetti life coach a smettere di far sentire inadeguate le persone che non ce la fanno a essere produttive e strategiche, perchè semplicemente hanno ben altri problemi da affrontare.

Come sempre JK Rowling ha innescato un serie di ragionamenti nella mia mente e mi ha fatto affiorare e individuare meglio il fastidio che provo ad aprire instagram ultimamente: le continue dirette trasmesse da psicologi, strategist, influencer servono solo a loro per tenere le posizioni (tradotto: guadagnare qualcosina ma soprattutto non perdere followers) facendo leva sul nostro senso di inutilità di questi giorni. Ma oltre al senso di inutilità c’è anche un senso di paura, di frustrazione e inadeguatezza, sensazioni e sentimenti che non si possono spazzare sotto il tappeto riempiendo le giornate di cose da fare.

La frustrazione e l’inadeguatezza sono sfruttati abbondantemente dai life coach o strategist o chiamateli come cazzo vi pare che mi sollecitano a ogni ora del giorno e della notte a fare/produrre/progettare. Figli di quella nevrosi con cui sono cresciuti (ricordate quando vostra madre vi programmava le giornate senza un minuto libero tra inglese/nuoto/danza/karate? Alla prossima festa della mamma ringraziatela anche per le nevrosi che avete oggi) adesso che sono forzatamente fermi non sanno più da che parte girarsi e rompono i co****** a noi che ce ne stiamo in quarantena e contiamo i giorni per uscirne, senza avere un progetto o un’idea imprenditoriale che rivoluzionerà il mondo. E vi prego, non appena ci libereranno dalla prigione, non propinateci i romanzi/manuali sulla quarantena che state scrivendo, vi vedo che siete lì pronti a mandare in stampa. L’ultima cosa che vorremo noi lettori a maggio o giugno, o per tutto l’anno che verrà, sarà pensare ancora a questo periodo difficile.

Quindi dopo il post di JK Rowling, liberatorio molto di più di qualsiasi post motivazionale, mi sento in pace con me stessa che non sto creando nulla, vivo al meglio queste giornate tutte uguali, cucino e ingrasso e non ne sono affatto felice. E cucino non per fare qualcosa di creativo da postare su instagram e ritrovare me stessa e i lavori manuali, no, lo faccio solo per rallegrare le giornate mie e della mia famiglia.

Se avessi la libertà me ne andrei al ristorante tutti i giorni e sarei molto più felice di lavare piatti tutto il giorno.

E nel frattempo conto i giorni che mi riporteranno alla normalità, imprecando ogni volta che un virologo mi ricorda che la normalità non ci sarà per molto tempo. E impreco ancora più forte contro i motivatori della rete che mi sollecitano a fare qualcosa di buono: vi prego, risolvete i vostri problemi di nevrosi magari seguendo qualche coach online e cercate di godervi questo periodo di riposo senza stressare noi comuni mortali.

Filed Under: web

L’autobiografia di Woody Allen

11 Aprile 2020 by costanza Leave a Comment

Alla fine l’ho letto tutto d’un fiato. Ne è valsa la pena? Eccome! Sono grata a La Nave di Teseo per aver pubblicato A proposito di niente, nonostante la casa editrice americana si sia rifiutata all’ultimo di commercializzarlo, in una pantomima ridicola, più adatta a certi ambienti bigotti che abbiamo conosciuto nel mondo dello spettacolo ultimamente, che a un editore.

Woody Allen negli ultimi anni è stato semplicemente cancellato, bannato da giornalisti e da attori che hanno spesso rinnegato i ruoli nei suoi film (vedi ultimo Timothée Chalamet protagonista di Un giorno di pioggia a New York), e da parte di Amazon che ha rescisso il contratto con il regista per una serie di film da trasmettere su Amazon Prime.

E grazie a questa autobiografia ha potuto dire la sua.

Mi sono immersa nel mondo di Woody Allen che con generosità ha raccontato la sua vita, passo dopo passo: sembra di scorrere uno dietro l’altro tutti i suoi film raccontanti dalle sue parole divertenti e ironiche.

Sembra di camminare insieme a lui per le strade di Manhattan negli anni sessanta e settanta, mentre mi racconta la produzione dei film che ho più amato, Manhattan, Hannah e le sue sorelle, Annie Hall… quelli grazie ai quali la prima volta che sono andata a New York mi sono sentita a casa. Ho scoperto che alcuni dei film più divertenti, sono stati un flop al cinema: Irrational Man, uno degli ultimi, costruito in maniera intelligentissima, non è stato apprezzato, forse solo un po’ in Europa, come sempre, ma pochissimo negli States.

Per non parlare di Un giorno di pioggia a New York che a casa sua non è proprio uscito, per l’oscurantismo di cui dicevamo.

Comunque la sua versione su tutta la questione Mia Farrow, che si trascina da 30 anni, è riuscito ad esprimerla in maniera logica e senza nemmeno troppo rancore. Forte del fatto di essere stato assolto da molti anni.

Filed Under: libri

La selezione della specie

10 Aprile 2020 by costanza Leave a Comment

Mi ricordo un mese fa quanto mi sono scandalizzata nel leggere che in Inghilterra, quando preparavano la popolazione a perdere i propri cari, era uscita la notizia che nelle cure intensive si sarebbe data la precedenza ai pazienti più giovani. Anzi, da una certa età in poi, non ricordo il limite, non sarebbero stati ospedalizzati.

Scandalo!

‘Noi in Italia non lasciamo indietro nessuno.’

Un mese e diecimila morti dopo, noi italiani brava gente veniamo a scoprire come decine, anzi centinaia, di persone anziane sono spirate nelle Rsa di Milano e della Lombardia senza che nessuno alzasse la cornetta e chiamasse il 118, senza che nessuno desse un po’ di ossigeno o una sedazione, senza nemmeno la vicinanza dei figli che fuori non potevano sapere né vedere.

Nel mentre accadeva tutto questo, a colpi di comunicati stampa e cerimonie, si inauguravano in Fiera centinaia di nuovi letti di terapia intensiva.

Una sola domanda: gli anziani nelle case di riposo sono dei cittadini con gli stessi diritti degli altri, o il fatto di risiedere al Pio Albergo Trivulzio toglie loro immediatamente una serie di diritti, tra cui quello all’accesso alle cure?

Solo per saperlo, così non mi scandalizzo più quando scrivono i bravi giornalisti italiani, i virologi e i politici di quanto cinismo ci sia in Inghilterra o in Svezia. E concentro tutto il mio biasimo sull’Italia, dove se sei debole e senza forza di protestare, muori da solo, in un letto, contagiato da un virus che qualcuno ti ha portato, non potendo tu uscire dalla casa di riposo con le tue gambe per andare a prendertelo.

Loro sono rimasti a casa, come avete ordinato, forse era meglio non fossero stati così obbedienti.

Filed Under: content is queen

Italia – Svizzera: di confini e coronavirus

10 Aprile 2020 by costanza Leave a Comment

Ci sono molti modi di arrivare. Il migliore è non partire – Ennio Flaiano

Milano – Lugano: 70 km. In tempo di coronavirus per qualche legge fisica la distanza si dilata.

Le frontiere sono chiuse, i confini mentali tra questi due stati si fanno di giorno in giorno più evidenti, senza Schengen poi…

Acquistare un farmaco da banco italiano a Lugano non è contemplato. Ordinarlo dal produttore che dista pochi km di là dal confine, scordatevelo.

Non è un farmaco salvavita, tranquilli, quelli in Svizzera ci sono. Ma da febbraio non varco il confine e la prospettiva è di non poterlo fare fino a maggio.

Chiedo dunque a un’amica di acquistarlo alla sua farmacia nell’hinterland milanese, metterlo in una busta e spedirmelo.

Ma non può uscire dal comune, causa coronavirus, e l’ufficio postale del suo paese non è al momento funzionante.

Idea: ‘Te lo spedisco con corriere. Costa di più, ma in 2 giorni arriva.’

Me lo ha spedito 3 giorni fa, la busta è volata a Brussels, Lipsia e adesso è a Basilea in attesa di essermi consegnata forse oggi. Basilea non è propriamente vicina a Lugano, 264 km sulla A2. Milano invece lo era vicina, più di Brussels e più di Lipsia.

Se fossi potuta andare a Como, in 20 minuti lo avrei avuto. Senza far vagare una scatoletta da pochi grammi in aereo per mezza Europa.

Temo di aver ecceduto con la mia carbon footprint per quest’anno e quelli a venire.

Filed Under: content is queen

  • « Go to Previous Page
  • Go to page 1
  • Interim pages omitted …
  • Go to page 3
  • Go to page 4
  • Go to page 5
  • Go to page 6
  • Go to page 7
  • Interim pages omitted …
  • Go to page 9
  • Go to Next Page »

Primary Sidebar

  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

Bio

scrivania

Amo le newsletter

Quanto vale un articolo sul web?

Il ritorno della newsletter

Se instagram ti chiude l'account
Se instagram ti chiude l'account

Articoli recenti

  • Tutto torna
  • Don’t look up
  • I libri che mi hanno fatto compagnia nel 2021
  • A Natale divento sempre più cattiva
  • Amo le newsletter
  • Bio
  • web
  • copywriting

© 2019–2022 - contentisqueen by IPR management & protection